viernes, 21 de noviembre de 2008

I corni




Intorno al 3.500 a.C., gli abitanti delle capanne erano soliti appendere sull’uscio della porta un corno, simbolo di fertilità.


La fertilità, allora, era abbinata alla potenza e quindi al successo. Si era soliti offrire dei corni come voto alla dea Iside affinchè assistesse gli animali nella procreazione.


Secondo la mitologia, Giove per ringraziare la sua nutrice le donò un corno dotato di poteri magici.


Nell’età medievale il corno per portare fortuna doveva essere rosso e fatto a mano.


Il rosso simboleggiava la vittoria sui nemici e doveva essere fatto a mano perché ogni talismano acquisisce poteri benefici dalle mani che lo producono.


Il corno è simbolo della vita, che allontana un’influenza magica maligna. Secondo la scaramanzia napoletana il corno deve essere un dono quindi per portare fortuna non deve essere comprato, inoltre deve essere: rigido, cavo all’interno, a forma sinusoidale e a punta.


Secondo la tradizione napoletana, il corno dev'essere rigorosamente rosso e preferibilmente di corallo e fatto a mano: in corallo, perché la mentalità popolare considerava il corallo una pietra preziosa col potere di scacciare malocchi e proteggere le donne incinte; rosso perché è un colore che viene associato spesso, e in molte culture, alla fortuna; e fatto a mano perché acquista poteri benefici dalle mani che lo realizzano.


Il corno non si compra: si regala.


A Napoli si chiama ‘o curniciello.
(Nunzio Talamo e Tiziano Luccarelli).

4 comentarios:

Rumait dijo...

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Mely dijo...

Thanks! Grazie mille!

Anónimo dijo...

hola, vas cambiando las paginas ? se va cumulando o lo quitas. c

Mely dijo...

No Conchi, no las quito,......puedes ver las primeras pinchando en "entradas antiguas".