sábado, 24 de enero de 2009

La Bambola

viernes, 23 de enero de 2009

Tedesco


Ragazzi, si comincia la prossima settimana l'esame di tedesco. Quindi, non potrei venire, neanche volendo! Prego...continuate senza me. Comunque mi prenoto per la prossimissima data. Un bacio a tutti! A.

"Mon" Palais!


« Liège et le Palais des Princes-Evêques », bel ouvrage sur le plus bel édifice de Liège et son Pays de Liège -- 22/01/2009


Le Palais des Princes-Evêques, célèbre édifice liégeois, abrite aujourd’hui le Gouvernement provincial et le Palais de Justice. Qu’en était-il avant ? Quelle est son histoire ?


Peu de livres ont été publiés sur le Palais. C’est ainsi que le projet de publication d’un nouvel ouvrage sur le Palais des Princes-Evêques, édifice qui figure aujourd’hui sur la liste du patrimoine européen, a été lancé par Monsieur le Gouverneur de la Province de Liège et placé sous la direction de Monsieur Bruno DEMOULIN, Directeur général des affaires culturelles de la Province de Liège et chargé de cours d’histoire de la Principauté de Liège à l’Université de Liége.


Ce livre rassemble les contributions de pas moins de quinze auteurs. Il retrace non seulement plus d’un millénaire d’histoire du Palais et, à travers lui, de tout le Pays de Liège, mais il comprend également des chapitres sur les pôles d’attraction économiques et touristiques de la province, sur l’imaginaire liégeois et un cahier de photos signées Régine Mahaux.


Ainsi certains apprendront que, durant les deux guerres mondiales, il devint le siège du gouvernement militaire puis de la Kommandantur, ou encore qu’il a échappé à la destruction par les révolutionnaires liégeois au 18ème siècle, bien qu’il n’en soit pas sorti intacte.
Pour la suite, il faudra se plonger dans cette magnifique brique !


Source : Le Soir

miércoles, 21 de enero de 2009

Ragazzi

Ragazzi, mi dispiace, ma domani non posso andare a scuola. Ho appuntamento!

martes, 20 de enero de 2009

Il griko


Il griko è un dialetto di tipo neo-greco residuato probabilmente di una più ampia e continua area linguistica ellenofona esistita anticamente nella parte costiera della Magna Grecia. I greci odierni chiamano la lingua Katoitaliótika (Greco: Κατωιταλιώτικα, "Italiano meridionale") oppure, in riferimento al solo dialetto della Bovesìa, calabrese, anche se quest'ultimo può riferirsi eufemisticamente al pidgin greco-italiano pure esistente nell'area. Il numero complessivo di coloro che ancora parlano la lingua grika in Italia è stimato intorno alle 20.000 unità.


« ...vorrei vederla riconosciuta, amata, onorata, perché la lingua di Atene non è lingua straniera per Roma... Roma non ebbe vergogna di scrivere e far conoscere che, se essa aveva vinta la Grecia con le armi, la vinta Grecia vinse Roma con le arti e con le lettere sue. Greci siamo, ma da tremila anni in Italia stiamo... greco parliamo, ma non perché siamo stranieri, ma perché siamo la più vecchia gente del luogo. Coloro che van dissotterrando mura e colonne vengano nella Grecìa Salentina. Specchie, menhirs, dolmen restano mute testimonianze d'un lontano tenebroso passato; teatri, colonne e vasi sono gli avanzi di Atene e di Roma, muti anche questi. Ma nel cuore del Salento, nei Tredici paesi, che ieri eran nove e oggi son otto, e non sappiamo domani quanti ne rimarranno, esiste e risuona, con la sua vecchia armonia, una testimonianza viva, la divina lingua dell'Idomeneo, che i venti sospinsero ai verdi prati di Leuca e d'Otranto, nello stesso tempo in cui un altro Uomo, da altri venti sospinto raccoglieva le vele ne le placate acque Tirrene... »


(Domenico Tondi, Glossa. La lingua greca del Salento; Ed. Cretesi, 1935)

Un cuore "griko"


A sud-est di Lecce si distribuiscono nove paesi accomunati da un'origine ellenica e dalla sopravvivenza di un dialetto greco detto "griko", che costituiscono un'isola linguistico-culturale convenzionalmente indicata come Grecìa salentina. Ne fanno parte, attualmente, nove comuni: Calimera, Martano, Castrignano dei Greci, Corigliano d'Otranto, Melpignano, Soleto, Sternatia, Zollino, Martignano.
L'attuale area della Grecia salentina è la parte residua di una grecità che andava dallo Ionio all'Adriatico. L'origine delle comunità ellenofone non trova d'accordo i numerosi glottologi che vi hanno riposto il loro interesse. Accanto alle due principali teorie che propendono, rispettivamente, ad un collegamento con l'antica Magna Grecia oppure al periodo bizantino (fine IX secolo), è stata avanzata un'altra ipotesi, ossia se i greci del Salento non siano arrivati dalla Calabria meridionale e dalla Sicilia attraverso una migrazione di monaci scacciati dalla invasione araba sul finire del IX secolo. Questi greci di Sicilia provenivano in sostanza da un'area geografica nella quale l'ellenismo sopravviveva in maniera continua sin dalla fine dell'antichità; il che spiega anche il carattere arcaico dei dialetti greci di terra d'Otranto.
Negli ultimi anni si registra una maggiore attenzione degli abitanti della Grecia salentina verso le proprie origini, la propria storia, le tradizioni e la lingua, vero elemento caratterizzante, tema di canti e storie popolari. Grazie al consorzio costituito tra i nove comuni, il griko costituisce materia di studio, con corsi ad hoc, per quanti vogliono accostarsi a tale lingua. Per ciò che riguarda la ricerca storica , oggi essa percorre strade quali l'architettura, la gastronomia, la musica che integrano la ricerca filologica e storica propriamente detta.
Nella Grecia salentina è frequente trovare toponimi di origine greca atti ad identificare un appezzamento di terra in base alla natura del luogo, al tipo di coltura o di costituzione rurale ed anche alla forma geometrica. Ad esempio molto diffusi sono i toponimi "litarà" e "lisarà" che identificano la dominanza della pietra e della roccia affiorante, "ampèglia" (vigneti), "ampèlaci" (vigneto di modesta estensione), "ancinarèa (carciofeto), "aulelli" (piccoli cortili), "caridea" (terreno con alberi di noce), "alògna" (aia), "stronghilò" (terreno rotondo) e altri ancora.

lunes, 19 de enero de 2009

PAZ/PAIX/PACE/ السلام/שלום/ΕΙΡΗΝΗ


Η ζωή μόνο έτσι είναι ωραία
Solo così la vita è bella
C'est seulement ainsi que la vie est belle
Sólo así la vida es bella

domingo, 18 de enero de 2009

Curiosidades varias


¿Sabíais que entre las teorías del origen de la expresión OK hay una referida a los griegos?

Hay quien afirma que en realidad no proviene del inglés, como podríamos pensar, sino que se empleaba hace mucho tiempo por los trabajadores encargados de las mercancías de los barcos con destino a Grecia en los puertos en Nueva York, a menudo de origen griego. Así, cuando una caja estaba lista para ser embarcada, ellos escribían en ella con una tiza la expresión griega Όλα Καλά (Ola Kalá), o sea, "todo bien!". Y para abreviar, marcaban dos letras: OK.

Adios María


El pasado día 6 de enero murió María Dimitriadi, una de las voces griegas más identificadas con la canción política (πολιτικό τραγούδι) y canción revolucionaria (επαναστατικό τραγούδι) de Grecia durante la década de los años 70.

Ese día, la mayoría de los partidos politicos griegos expresaron públicamente su pena por la desaparición de María, un nombre ya imprescindible en la historia de la música y del acontecer político griego de los últimos treinta años del siglo XX.
Desde aquí, ....adios María.

sábado, 17 de enero de 2009

Μιχάλης Χατζηγιάννης. Πιο πολύ

Sei


Sei nei miei pensieri

fuoco e ossigeno

...e luce nel mio cuore.

viernes, 16 de enero de 2009

miércoles, 14 de enero de 2009

Tozzi & Raf. Gente di Mare

Francesco Clemente

Nace en Nápoles en 1952. Empieza a pintar como autodidacta y escribe y publica poesías; en 1970 se traslada a Roma para inscribirse en la facultad de arquitectura y entra en contacto con varios artistas entre los cuales cabe citar a Cy Twombly y Alighiero Boetti, que influencian los inicios de su carrera artística. En 1971 realiza su primera exposición personal en la Galería de Valle Giulia de Roma y, posteriormente se marcha a la India, donde abre un estudio en la ciudad de Madrás. En 1979 se acerca al movimiento de la transvanguardia, cuyo teórico es el crítico Achille Bonito Oliva, y se convierte en uno de los máximos exponentes junto a Chucchi, Chia, De Maria y Paladino, con los cuales realiza una exposición en Colonia. A partir de los años 80 obtiene un gran éxito internacional en un momento histórico en el cual los artistas reaccionan al dominante movimiento conceptual. Realiza una serie de cuadros inspirados en las estaciones del Vía crucis; también produce numerosos libros, una recopilación de fotografías de arquitectura y un grupo de miniaturas pintadas con la colaboración de artistas hindúes de Madrás.En 1981 se traslada a Nueva York, donde vive y trabaja actualmente.
Sus primeras obras romanas, muy coloristas, se caracterizan por ser intensamente subjetivas, ligadas a cuerpos a menudo mutilados y deformados, así como a sexualidad. Posteriormente se inspiró en el arte y en elfolclore de la India, habiendo trabajado en colaboración con artistas hindúes.Fue tras instalarse en Nueva York cuando produjo la mayor parte de las pinturas al óleo , con connotaciones violentas, expresionistas y casi místicas. Los cuadros de Clemente combinan la abstracción con algunas formas figurativas.

Camargue




Le luxe.....c'est le bonheur!

martes, 13 de enero de 2009

Sugo alla puttanesca

Ingredienti per 4 persone:
400 gr. di polpa di pomodoro.
50 gr. di olive nere sgocciolate.
6 filetti di acciughe.
2 cucchiai di capperi in salamoia.
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva.
1 ciuffo di prezzemolo.
1 peperoncino rosso.
2 spicchi d’aglio
Sale.

Preparazione:
Sgocciolate i capperi e tritateli. Tritate anche le acciughe, il prezzemolo e le olive separatamente.
Sbucciate uno spicchio d’aglio, schiacciatelo leggermente e fatelo dorare a fuoco lento in una casseruola con l’olio.
Unite quindi i filetti di acciughe ed incorporateli bene nel condimento, poi aggiungete i capperi, le olive ed il prezzemolo.
Fate cuocere il tutto per alcuni minuti sempre mescolando.
Aggiungete ora la polpa di pomodoro, il sale ed il peperoncino sbriciolato e privato dei semi.
Continuate la cottura del sugo ancora per 15 minuti finché non si addensi bene e diventi leggermente untuoso.
A questo punto rovesciate nella casseruola la pasta prescelta mescolate bene per qualche istante e servite subito in tavola.

lunes, 12 de enero de 2009

Dulce Pontes. Cançao do Mar

Il vecchio Tintin

Tintin compie i suoi 80 anni. Il primo fumetto disegnato dal belga Georges Rémi, in arte "Hergé" (il nom de plume viene dalle due iniziali di nome e cognome invertite, "r" e "g"), uscito il 10 gennaio del 1929 sul supplemento per ragazzi del settimanale "Le Vingtième Siècle", nel già storico numero 11 del periodico belga.

L’eterno ragazzo festeggia il suo cumpleanno con un museo a Louvain-la-Neuve, un spazio progettato dall'architetto francese Christian de Portzamparc, e aprirà proprio in coincidenza con il 102 anniversario della nascita di Hergé, il 22 maggio 1907.

domingo, 11 de enero de 2009

viernes, 9 de enero de 2009

miércoles, 7 de enero de 2009

Feliz Knut!


En Suecia, una semana más tarde del día 6 de enero se celebra el día de Knut (el día 13). Antiguamente, ese día coincidía con el de la Epifanía, constituyendo el final de la Navidad. No obstante, a raíz de una reforma del calendario realizada en el siglo XVIII, el día de Knut se pospuso una semana y, como se tenía la costumbre de celebrar la Navidad hasta ese día, pasó a ser esa fecha y no la de la Epifanía la que señalaba que la Navidad había concluido. Es entonces cuando llega la hora de tirar el árbol de Navidad, pero no sin antes haberle sometido al pillaje de los niños. Estos invitan a casa a sus amigos para beber zumos, comer galletas y jugar. Después despojan al árbol de todos sus adornos, recogiéndolos cuidadosamente o comiéndoselos si son bombones, galletas, ... A continuación, lo tiran por la ventana o por la puerta entre todos mientras cantan:
"Ya la alegre Navidad expira,
y el árbol a la calle se tira.
Pero el próximo año como testigo
volverá este nuestro viejo amigo,
pues así nos lo promete ahora."

En otros tiempos, hombres y muchachos solían disfrazarse de "viejo Knut" , dedicándose a hacer travesuras por los alrededores. Esa costumbre de los disfraces ha adquirido un carácter casi carnavalesco en algunas partes del país, especialmente en la zona de las antiguas fundiciones de la provincia de Uppsala al norte de Estocolmo, donde se asentaron los valones al llegar a Suecia en el siglo XVIII.

martes, 6 de enero de 2009

un vin chaud s'il vous plaît!!



...o un glüwein, como lo llaman los alemanes. Dicen que se acerca otra semanita de frío, así que para empezar bien enero, os mando la receta del vino caliente. Ça chauffe les mains ....et l'esprit!





Ingredientes:

- 750 ml. de vino tinto.
- 90 gr. de azúcar moreno.
- 1 cucharada de miel.
- 3 ramas de canela.
- 3 vainas de cardamomo.
- 5 clavos.
- 2 estrellas de anís estrellado.
- 2 hojas de laurel
- la corteza de un limón.
- 1 buen chorrito de Kirsch.

Preparación:

Poner todo al fuego en un cazo y, mientras se calienta, remover con una cuchara de madera hasta que el azúcar se haya disuelto. Tapar la olla dejando una rendija pequeña y bajar el fuego prácticamente al mínimo, para evitar que se evapore demasiado durante la cocción. Dejar al fuego alrededor de una hora, removiendo de vez en cuando. Colar y servir inmediatamente o reservar; así se pueden calentar los vasos individualmente cuando se sirvan.

sábado, 3 de enero de 2009



"...aprovechando el espíritu navideño, merece la pena acercarse a Lieja, capital de la región de Valonia, con bastantes influencias españolas, gente muy acogedora y divertida, y un mercado de Navidad con un sabor un poco más tradicional y vetusto que el de la capital belga. Se puede llegar en tren en una hora y en autobús en una hora y media.
Conocida como la capital ardiente, Lieja constituye el punto de encuentro entre la Europa del norte y la del sur, y fue la última extremidad del mundo latino. Aunque moderno, encontramos un inconfundible icono español en la estación de tren, ya que el nuevo diseño es de Santiago Calatrava.
En su plaza del Ayuntamiento encontramos (porque se puede visitar) los restos de una catedral del siglo XII bajo tierra. Y sobre ellos, en el mismo origen de la ciudad, el llamado Village de Noël o Pueblo de Navidad (
http://www.villagedenoel.be/), un mercado con más de 20 años de tradición, cuyas casetas vienen a ser las casas del supuesto pueblo, que cuenta con su alcalde ficticio y sus concejales y todo.
El mercado de Lieja, un buen sitio para comer y beber, sin duda, está impregnado del carácter latino de la ciudad, con lo que reviste esa peculiaridad que lo distingue del mercado de tradición germánica y alsaciana, que es el que encontramos en otras ciudades del país".

Paloma Díaz Sotero (extr. de"placeres invernales en la capital de Europa", www.ocholeguas.com).

Chère liégeoise, cher liégeois.....le 22 février, aux urnes!!

Madame, Monsieur,
Nous avons le plaisir de vous communiquer quelques nouvelles concernant le processus “Liège 2015″.
Avant toute chose, si vous n’êtes pas encore au courant, l’information principale est celle-ci : le dimanche 22 février aura lieu une consultation populaire. Chaque Liégeoise et chaque Liégeois (codes postaux de 4000 à 4032) de plus de 16 ans (sans condition de nationalité) sera appelé aux urnes pour répondre à l’unique question : “Voulez-vous que la ville de Liège pose sa candidature au titre de capitale européenne de la culture en 2015 ?”.
Nous faisons appel à vous pour nous aider à faire de cette consultation une réussite : mobilisez-vous, mobilisez vos proches, vos connaissances à aller voter le 22 février, avant 13h ! Le taux de participation sera absolument déterminant pour la suite des événements. Il ne fait pas de doute, en particulier, que le jury international chargé de procéder à la sélection suit d’un oeil très attentif ce qui se passe à Liège pour le moment (et comme le soutien populaire est l’un des trois critères de la sélection, c’est une carte maîtresse qui pourrait être abattue le 22 février en cas de participation élevée).
Cela étant dit, nous vous devons quelques explications sur ce qui s’est passé ces dernières semaines (voir
la revue de presse ou la chronologie pour les détails). Le moins qu’on puisse dire est que nous avons cafouillé dans les grandes largeurs. Comme vous le savez, notre objectif, depuis six mois a été de réunir les 19.000 signatures nécessaires à l’organisation d’une consultation populaire, ainsi que le permet le “code wallon de la démocratie locale”. Malgré un premier tri des signatures (notamment sur le code postal, l’âge,…), nous n’étions pas capables de tester avec certitude la validité de chacune des signatures rassemblées. Il fallait donc une marge de sécurité, qui a été évaluée par un statisticien à 3000 signatures supplémentaires, soit un total de 22.000 signatures. Ce chiffre, nous ne l’avons atteint que le 14 décembre. Le problème, c’est qu’il fallait au moins trois mois pour organiser une consultation populaire d’initiative citoyenne, ce qui nous menait après le premier mars, la date limite pour le dépôt des candidatures.
Pour ne pas tout perdre, nous avons donc fait le choix de chercher
un accord avec le pouvoir politique. Cet accord, rendu public le 16 décembre par un communiqué de presse puis le lendemain par une conférence de presse, prévoyait, entre autres choses, la création d’une fondation pour les arts émergents (qui aurait pris place dans le bâtiment, rénové, de “la dentisterie”, sur le site de Bavière), la décentralisation à Liège de la cinémathèque royale et le maintien d’une activité de création radiophonique à la RTBF de Liège, ainsi qu’un programme d’événements pour les dix ans à venir. En échange de ce menu substantiel, nous acceptions de jeter le gant du processus dans lequel nous étions engagés. Il est utile de souligner que, contrairement à ce que certains ont avancé, les membres du collectif “Liège 2015″ ne retiraient aucun avantage personnel de cet accord.
Bon nombre d’entre vous ne l’entendaient cependant pas de cette oreille et nous l’ont fait savoir dans des termes parfois très mordants. Suite aux nombreuses réactions négatives que nous avons reçues,
le choix a été fait de renoncer unilatéralement à l’accord. Et les signatures ont été déposées (près de 30.000 au total, dont 22.000, donc, d’habitants de la commune de Liège). Cette démarche, il faut bien le dire, était un peu désespérée car les délais étaient devenus trop courts d’environ un mois pour permettre l’organisation de la consultation populaire d’initiative citoyenne dans les temps. L’espoir qui nous restait était que le gouvernement de la Communauté française soit obligé, pour ne pas apparaître comme trop partisan, de rétablir le délai normal de dix mois entre l’appel à candidatures (publié en septembre) et la date de remise des candidatures.
Heureusement, un coup de théâtre (supplémentaire) est intervenu le lundi 22 décembre : après des heures de palabres entre ses différents groupes politiques (et on saluera l’obstination de l’opposition comme la capacité de la majorité à se remettre en question), c’est à l’unanimité que le conseil communal a voté l’organisation d’une consultation d’initiative communale (et non plus d’initiative citoyenne), plus rapide à organiser (un simple vote du conseil aura suffi), ce qui permettra la tenue de la consultation avant la date du 1er mars, et plus précisément le 22 février. L’objectif initial est donc atteint : les citoyens auront l’occasion de se prononcer sur la candidature en temps utiles. Et le collectif, après une passe difficile, est maintenant remobilisé sur cet objectif.
De plus, il semble que les autorités de la Ville et en particulier l’échevin de la culture Jean-Pierre Hupkens sont en train de réunir les moyens nécessaires à construire un projet donnant des chances à notre candidature de l’emporter. Une cellule de travail a été mise en place autour de l’échevin et du chef de cabinet du bourgmestre. La commission culturelle du conseil communal, élargie pour l’occasion à de nombreux acteurs culturels liégeois, va piloter le travail qui est maintenant engagé pour de longs mois (la sélection définitive n’étant prévue qu’en 2010). Ce projet, nous voulons cependant qu’il soit construit de la manière la plus collective possible. Et, pour cela, nous faisons appel à vous.
Ecrivez-nous, contactez-nous, pour nous dire ce que vous attendez de cette candidature, pour nous présenter vos idées.
Ajoutons encore que le débat semble bel et bien lancé (ce qui est déjà un motif de satisfaction en soi). On lira par exemple, sur leurs blogs respectifs, l’échange entre
Hassan Bousetta, conseiller communal (PS) et Nicolas Ancion, écrivain et soutien de la première heure du mouvement. On lira aussi les explications détaillées données par François Schreuer, sur son blog, au gros cafouillage des semaines passées.
Enfin et surtout, en ce début d’année, permettez-nous de vous souhaiter une excellente année 2009. Il reste exactement 6 ans avant 2015 : c’est le moment de se retrousser les manches pour commencer, n’hésitez pas à faire circuler ce message autour de vous.
Au plaisir de vous lire,
Le comité “Liège 2015″
PS : Nous avons besoin de votre soutien aussi sur le plan financier : l’animation de la campagne va coûter des milliers d’euros dont nous ne disposons pas à ce jour. Une asbl “Liège 2015″ vient d’être fondée. Vos dons sont les bienvenus sur son compte bancaire 860-1056921-88.

viernes, 2 de enero de 2009

Giorgio Morandi: la pittura del silenzio



"Per me non vi è nulla di astratto: per altro ritengo che non si via nulla di più surreale, e di più astratto del reale".

Apparentemente "astratta" fu la vita di Giorgio Morandi (1890-1964) tutta racchiusa nel silenzio del suo studio di via Fondazza. Rare le sortite dalla sua Bologna; negli ultimi periodi della sua vita il Maestro evitava persino le passeggiate in centro. Se ne ricorda un unico viaggio all'estero fatto in età avanzata, nel '56 a Zurigo in "pellegrinaggio" all''antologica dell'amato Cézanne.

Quella di Morandi è stata una vita spesa alla ricerca forsennata e costante di una classica armonia della forma, inserita in uno spazio immoto, valorizzata da una luce radente.

E' stata un'arte, quella del pittore bolognese, declinata attraverso oggetti sospesi nel vuoto, immateriali, sorprendenti: entità astratte sempre uguali a se stesse che si fanno vita in virtù dell'azione creatrice del pittore, capace di renderle sempre diverse perché sempre diverso è il suo momento spirituale. Nature morte, fiori, paesaggi, che tolgono il posto alla figura umana e consentono all'autore di cogliere l'essenza del reale, esprimendo una visione ora calma e ordinata, ora inquieta e persino drammatica.

Questo pittore solitario e pignolo, ha vissuto l'arte come pratica del silenzio.