martes, 20 de enero de 2009

Un cuore "griko"


A sud-est di Lecce si distribuiscono nove paesi accomunati da un'origine ellenica e dalla sopravvivenza di un dialetto greco detto "griko", che costituiscono un'isola linguistico-culturale convenzionalmente indicata come Grecìa salentina. Ne fanno parte, attualmente, nove comuni: Calimera, Martano, Castrignano dei Greci, Corigliano d'Otranto, Melpignano, Soleto, Sternatia, Zollino, Martignano.
L'attuale area della Grecia salentina è la parte residua di una grecità che andava dallo Ionio all'Adriatico. L'origine delle comunità ellenofone non trova d'accordo i numerosi glottologi che vi hanno riposto il loro interesse. Accanto alle due principali teorie che propendono, rispettivamente, ad un collegamento con l'antica Magna Grecia oppure al periodo bizantino (fine IX secolo), è stata avanzata un'altra ipotesi, ossia se i greci del Salento non siano arrivati dalla Calabria meridionale e dalla Sicilia attraverso una migrazione di monaci scacciati dalla invasione araba sul finire del IX secolo. Questi greci di Sicilia provenivano in sostanza da un'area geografica nella quale l'ellenismo sopravviveva in maniera continua sin dalla fine dell'antichità; il che spiega anche il carattere arcaico dei dialetti greci di terra d'Otranto.
Negli ultimi anni si registra una maggiore attenzione degli abitanti della Grecia salentina verso le proprie origini, la propria storia, le tradizioni e la lingua, vero elemento caratterizzante, tema di canti e storie popolari. Grazie al consorzio costituito tra i nove comuni, il griko costituisce materia di studio, con corsi ad hoc, per quanti vogliono accostarsi a tale lingua. Per ciò che riguarda la ricerca storica , oggi essa percorre strade quali l'architettura, la gastronomia, la musica che integrano la ricerca filologica e storica propriamente detta.
Nella Grecia salentina è frequente trovare toponimi di origine greca atti ad identificare un appezzamento di terra in base alla natura del luogo, al tipo di coltura o di costituzione rurale ed anche alla forma geometrica. Ad esempio molto diffusi sono i toponimi "litarà" e "lisarà" che identificano la dominanza della pietra e della roccia affiorante, "ampèglia" (vigneti), "ampèlaci" (vigneto di modesta estensione), "ancinarèa (carciofeto), "aulelli" (piccoli cortili), "caridea" (terreno con alberi di noce), "alògna" (aia), "stronghilò" (terreno rotondo) e altri ancora.

1 comentario:

Mely dijo...

C'è una canzone in "griko": Ta Korassia pu Martignana.(le giovane di Martignano)

Ta korassia pu Martignana
echune me sa pa kalò,
to frontili vastu ne crinu
vastu fiuru to llemò!
Echunè mavra t'ammadia
secundu te sale tu craulu
e canea e cannonisi
pu se kennune ta miolà!
Ma kanè no spi kanea
m'agapà ca s'agapò
finnune na ce foddhia
ce ta scanni pu ambrò.

La canzone dice che le ragazze di Martignano hanno una fronte bella e che dalla loro bocca escono fiori; hanno gli occhi neri come il carbone, e se qualcuno le guarda, perde la testa; se qualcuno dice loro "mi ami che ti amo", lasciano tutto e scappano con lui.